Omaggio a Giorgio Gaber. Diretto da Fabrizio Paladin con M° Loris Sovernigo: pianoforte Fabrizio Paladin: voce Niente di Privato è un recital che ripercorre quasi vent’anni della produzione di Giorgio Gaber, dalla canzonetta Varietà al Teatro Canzone. Una riflessione su noi stessi e sulla vita, sul pericolo del conformismo e sugli equivoci morali e sentimentali. Un aggiornamento del pensiero che possa liberarsi dalla paura dell’isolamento, del non-allineamento, che rivendica il diritto del volo ad alta quota, aperto, del gusto ironico di scoprirsi e riconoscersi nel ragionamento. Solo in questo modo si passa dalla parola parlata a quella cantata con la naturalezza di una risata onesta perché, quando il pensiero vola in alto, le parole spiegano le ali e diventano melodia. Lo spettacolo propone canzoni e monologhi dal repertorio di Giorgio Gaber con un impianto registico giocoso e coinvolgente senza mai scadere nell’imitazione del personaggio. La profondità dei contenuti dei testi di Gaber-Luporini ha la dignità di un qualsiasi altro testo drammatico e pertanto così viene trattata. Canzoni: “L’odore”; “La libertà”; “Il comportamento”; “Il truccamotori”; “La Nave”; “Goganga”; “Non insegnate ai bambini”, “Lo shampoo”, “La parola io”… Monologhi: “La paura”; “Bambini G”;”La masturbazione”; “Oh mamma”; “Sogno in due tempi”;… Fabrizio Paladin ha ricevuto da Dario Salvadori il premio “Omaggio a Giorgio Gaber” in occasione dell’evento “Spazi d’Autore” in scena a Termoli con riprese RAI.
Di Mariapia Rizzo; Con Stefano Cutrupi e Mariapia Rizzo; Assistente alla regia Mariarita Andronaco; Regia Stefano Cutrupi e Mariapia Rizzo; Produzione Ass.Teatro dei 3 Mestieri APS Non è facile per un genitore comprendere e penetrare il mondo dei ragazzi. Le abitudini, il linguaggio, il rapporto con la tecnologia…sono tutte cose che rischiano di mettere in crisi qualunque padre che desideri coltivare il rapporto con il proprio figlio. Per questo l’impacciato signor Cutrupi decide di rivolgersi addirittura ad un Centro di Recupero per “Boomer”; nel centro incontrerà la Dottoressa Rizzo, strampalata e lunatica, che tenteràdi spiegargli come si comportano e perfino come parlano i più giovani, facendolo sostanzialmente tornare sui banchi di scuola. Non sarà facile ne’ per l’uno ne’ per l’altra. Anche perché, in definitiva, i tempi corrono cosìvelocemente che il nuovo viene subito superato da qualcosa di più nuovo. Eppure un segreto per comprendersi c’è ed è quello che alla fine dello spettacolo i due scopriranno insieme.
Scritto, diretto e interpretato da Angelo Gallo Spettacolo di burattini calabresi In un piccolo paese della Calabria, il cane lupo Zampalesta viene condannato a morte per aver commesso presunti crimini a danno della comunità e per vilipendio alle regole di sua maestà il re. Lo scopo delle azioni di Zampalesta è invece quello di difendere la povera gente dalle prepotenze e dai continui soprusi che il re costringe loro a sopportare. Quando ormai sembra giungere la fine per il coraggioso lupo, attraverso un viaggio mistico ricco di colpi di scena, Zampalesta si presenterà sia al cospetto del Creatore che del Maligno, e con il suo spirito indomabile non solo cambierà le sorti del mondo, ma ricevendo un dono l’immortalità ne diverrà il protettore. Attraverso la metafora i cui i burattini sono i messaggeri, lo spettacolo indaga la natura umana e i relativi concetti di bene e male materializzandosi nelle battute di contadini, vecchie massaie e bambini ai quali il potere forte ruba anche le caramelle per poi trovare voce in un boia che è sconfitto dalla stessa morte di cui è rappresentante terreno. Nell’eterna lotta tra un Dio che distrattamente perso tra le sue invenzioni cerca il modo per ridare speranza al mondo e un dispettoso Diavolo venditore di falsità, l’umanità si manifesta attraverso un pupo che crede nella libertà e nella giustizia.
di e con ROCCO BARBARO Da ZELIG con il tormentone FACCIO QUELLO CHE VOGLIO! Brillante autore ed interprete, racconta in tono ironico la sua esperienza di emigrante calabrese alle prese con la stressante realtà milanese, proponendo un cabaret acuto con risvolti satirici, decisamente coinvolgente. Il suo umorismo ricorda quello di altri attori dell’area milanese che hanno fatto scuola come Dario Fo, Giorgio Gaber o Paolo Rossi, comici della parola più che del gesto, ricavando il proprio successo dall’interpretazione, in diversi stili, di ciò che avviene nella società.
di Alessia Cristofanilli, con Giulia De Luca G. ci ha invitati a casa sua perché non riesce a dormire, lo fa già da qualche settimana, soffre di insonnia e invece di girarsi nel letto, invita amici a casa per bere un amaro e fare due chiacchiere. G. è una giovane donna e ha un’ idea tutta sua sulle “parole”, le definisce ” ciò che ci avvelena”. Ma lei stessa ne usa tante, di parole, come una stand- up comedian è ironica, spigliata, gioca con la linguistica, sfida la sintassi, patita per gli inglesismi, da un nome a tutto quello che le succede. Poi alle 5 del mattino, succede qualcosa, e G. ammutolisce, si immobilizza. Che cosa le sta accadendo? Cosa significa Pagliuzze? Un monologo divertente e scanzonato che si inerpica con ironia sul terreno scivoloso della funzione della parola, fino a mostrarci le sue più vertiginose e spigolose derive.
ORARIO SPETTACOLI ore 21:15
Teatro dei 3 Mestieri – S.S.114 km 5,600 – ingresso accanto distributore Esso
Info e prenotazioni 090.622505 – whatsapp 349.8947473
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