di e con Iridiana Petrone
musiche eseguite da Quartetto AreaSud
oggetti di scena Tiziana Rapisarda
costumi Concetta Cannizzaro
organizzazione generale Fabio Navarra
produzione Nave Argo associazione culturale
Si narra che un re, divenuto cieco, chiese ai due figli un maschio e una femmina di trovare la piuma di un pavone grazie alla quale avrebbe finalmente recuperato la vista Chi fosse riuscito nell’impresa, avrebbe ricevuto l’intero regno in segno di gratitudine La figlia del re fu la prima a mettere le mani sull’ambita piuma ma, avido e invidioso, il fratello fece cadere la sorella nel fiume e, dopo essersi impossessato della piuma, al cospetto del padre re si prese il merito dell’impresa Nel frattempo, un pastorello che pascolava il suo gregge sulle rive dello stesso fiume vide una bella canna che spuntava dall’acqua e con essa si costruì un flauto che, poggiato sulle labbra, prese a suonare con la voce melodiosa della principessa.
Lo spettacolo è liberamente ispirato al racconto popolare siciliano dal titolo “Lu re di Napoli”, uno dei tanti raccolti agli inizi del Novecento dallo scrittore ed etnologo Giuseppe Pitré
Il racconto è stato riadattato da Iridiana Petrone in uno spettacolo di narrazione in dialetto siciliano di cui è anche interprete
Le musiche popolari, eseguite dal Quartetto AreaSud sono parte fondamentale della messa in scena che ha un forte legame, nella forma e nella struttura, con la tradizione dei cantastorie siciliani
Di con Angelo Gallo
scene, burattini: Angelo Gallo
Regia: Gaspare Nasuto
Spettacolo di burattini tradizionali calabresi
Lo spettacolo nasce dal recupero di una antica storia calabrese persa nella notte dei tempi.
Si narra che in un remoto angolo di bosco sui monti silani dorma, in un gigantesco albero nero, un diavolo detto Zzicrapu capace di spezzare gli amori più solidi in cambio di favori.
In un paese della Calabria Rosaru un giovane contadino con al seguito la sua scorta di animali e il fedele cane Zampalesta è pronto a sposare la bella Maria. Ma un prepotente e ricco signore Saruzzo ostacola le nozze volendo la ragazza in moglie a tutti i costi. Rifiutato per l’ennesima volta dalla ragazza sempre più innamorata del contadino, Saruzzo in preda alla rabbia decide di evocare il diavolo caprone. Da qui parte l’avventura di Rosaru e Zampalesta per sconfiggere i cattivi di turno e convolare alle giuste nozze.
Ennesima produzione per il Teatro della maruca che con Angelo Gallo continua la ricerca e la sperimentazione del teatro dei burattini tradizionali calabresi.
Angelo Gallo, allievo di Gaspare Nasuto, intaglia nel legno i burattini che porta in scena, realizzando le ormai incredibili piccole scenografie che fanno degli spettacoli piccoli gioielli teatrali. Angelo Gallo è uno scenografo che ha collaborato ad importanti produzioni teatrali in ambito nazionale.
*LA FABBRICA DEI PUPAZZI – laboratorio artistico-teatrale a cura di Angelo Gallo, 19 Luglio Museo Regionale di Messina
[/toggle]Di Antonella Caldarella
Con Antonella Caldarella e Steve Cable
Musiche originali di Steve Cable
Scene e burattini di Tiziana Rapisarda
Regia di Antonella Caldarella
Produzione LA CASA DI CRETA
Un colorato cantastorie straniero arriva con la sua fedele chitarra per raccontare, cantando, la fiaba più amata dei bambini… e tutto andrebbe per il verso giusto se non fosse per Gigetto, un dispettoso burattino che, dopo una carrellata di gags, riesce definitivamente ad interrompere l’amico cantastorie per convincerlo a cambiare la storia.
Fatto il patto, la nuova storia comincia con un prologo musicale cantato col pubblico e l’azione si sposta nella baracca dei burattini
dove una madre cerca la sua ‘dolce bambina’…
Questo spettacolo musicale a tecnica mista (burattini in baracca e attore a vista) vede a condividere la scena un cantastorie (Steve Cable, il quale canta, suona, salta, assume pose plastiche che ricordano i comici dell’arte, litiga coi burattini, prende bastonate, si appella al pubblico) e una burattinaia solista in baracca (Antonella Caldarella, la quale dà anima alle teste di legno non solo con una curatissima distinzione delle voci, ma anche e soprattutto giocando sulle potenzialità melodiche e ritmiche delle battute stesse).
Di e con Mariapia Rizzo
Produzione Teatro dei Naviganti
Spettacolo ispirato “molto poco eroiche gesta” del personaggio di Giufà
Forse da troppo tempo le molto poco eroiche gesta di Giufà rimangono al di fuori della nostra tradizione favolistica. E’ tempo di ritornare ad ascoltarle.
Giufà, lo sciocco per eccellenza, talmente sciocco da risultare alcune volte geniale, è un personaggio che accomuna tutta l’area del mediterraneo, declinandosi in variazioni a seconda delle aree di riferimento.
Giufà é molto ignorante, che si esprime per frasi fatte ed è animato dal senso delle letteralità in ogni sua azione. Deuteragonista delle sue storie e la madre, ora aguzzina ora vittima di questo paradossale figlio. Nelle sue avventure egli si caccia spesso nei guai, ma riesce quasi sempre a uscirne illeso, spesso involontariamente. Giufà vive alla giornata, in maniera candida e spensierata, incurante di un mondo esterno che pare sempre sul punto di crollargli addosso.
Mariapia Rizzo, attraverso la narrazione, l’interpretazione mimica ed il dialogo con la musica racconta alcune delle storie di Giufà, coinvolgendo i piccoli spettatori con il fascino ancora incorrotto – a dispetto dei tempi- della narrazione orale.
[/toggle]TEATRO DEI 3 MESTIERI – S.S. 114 km 5,600 Ingresso accanto distributore Esso
Inizio spettacoli ore 19:00 e ore 20:30
Ingresso € 7,00
Info e prenotazioni. 090.622505 – 349.8947473