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Drammaturgia Marco Gnaccolini
Con Marco Tizianel
Regia Marco Caldiron

Nel campo delle arti visive, l’autoritratto è una rappresentazione dell’artista fatta dall’artista stesso.
In teatro, gli attori e i registi di solito ritraggono persone che sono state scritte da qualcun altro. Ma come potreb- bero gli artisti di teatro ritrarre se stessi?

63azioni è un’opera teatrale di natura performativa, poetica e simbolica, che intende raccontare la parabola di una vita umana attraverso la serie di azioni esemplari tratte dalla poesia Vivere di Agota Kristoff, trasformandole in un diario poetico.

Sulla base della storia personale del regista del gruppo, due performer in scena (un attore e una sound performer) sviluppano un poetico autoritratto di un’esistenza.

Questa volta è il gruppo artistico a decidere cosa mostrare e cosa nascondere della propria storia personale, spesso usata per rappresentare le storie degli altri.

«Nascere/Piangere succhiare bere mangiare dormire aver paura/Amare”. Così inizia la poesia “Vivere” di Agota Kristof, che declina l’esistenza in 63 verbi all’infinito: una successione di azioni in cui si distilla l’essenziale e l’universale, ciò che si ripete e muta, aprendosi alla coesistenza dei contrari. E’ da questo testo che prende le mosse “63Azioni”, ultima pro- duzione della compagnia patavina Carichi Sospesi.»

Silvia De March